Nonna Norina


Ciò ch'è stato non m'appartiene
Ed io non so che ha da venire ancora

(d'un tepore primaverile e di ginestre si pervade l'animo mio e di stupore allora)

lo non so che l'indomito luccichio degli occhi
Ed il candore virginale delle chiome

Il cuore di bambina sotto ad un timido copricapo
(Piu' per candido vezzo indossato come i fiori prima del frutto sono)

In un meriggio d'estate
Dolce di torpore
(e l'assopirsi è nettare in ogni reggia o stalla)

La madre delle madri
L'infante senza tempo
Colei che non conosco (ma sì consueta m'è come da sempre amata)

Senza tempo o ragione
il suo danzar leggero a danzar mi piglia

E allora tutto m'appartiene
e so che ha da venire
(`che sì tanto mi rallegra e rassomiglia).

________________________________________________________Dorace______________