Il buon senso

Le Baron D'Olbach

1 • Apologo

Lord Of The Rings  - Eye of SauronC'è un vasto impero dominato da un monarca la cui condotta è particolarmente adatta a confondere le idee dei suoi sudditi.

Egli vuole essere conosciuto, amato, rispettato, obbedito; ma non si fa mai vedere, e tutto contribuisce a rendere incerta l'immagine che ci si potrebbe fare di lui.

I popoli sottomessi al suo potere hanno, sul carattere e sulle leggi di questo sovrano invisibile, soltanto le idee che ad essi comunicano i suoi ministri. Costoro, tuttavia, ammettono di non avere neanch'essi alcuna idea del loro signore; riconoscono che le sue vie sono imperscrutabili, che i suoi disegni e le sue qualità sono totalmente incomprensibili.

D'altra parte, questi ministri non sono minimamente d'accordo tra loro quanto agli ordini che sarebbero emanati dal sovrano del quale essi si dichiarano rappresentanti.

Essi comunicano ordini diversi alle varie province dell'impero; si screditano a vicenda e si dànno reciprocamente di impostori e di falsari.

Gli editti e le ordinanze che essi si prendono cura di promulgare sono oscuri; sono enigmi poco adatti a essere compresi o indovinati dai sudditi per il cui apprendimento sono destinati.

Le leggi del monarca invisibile hanno bisogno di interpreti; ma quelli che le spiegano sono sempre in disaccordo sul vero modo di intenderle.

Peggio ancora, essi non sono d'accordo nemmeno con se stessi: tutto ciò che raccontano riguardo al loro principe misterioso non è che un tessuto di contraddizioni; non riescono a dirne una sola parola che non si trovi ad essere sùbito smentita.

Dicono che è supremamente buono; tuttavia non c'è nessuno che non si lagni dei suoi decreti.

Sostengono che è infinitamente saggio, e nella sua maniera di governare tutto sembra contrario alla ragione e al buon senso.

Vantano la sua giustizia, e i migliori dei suoi sudditi sono quasi sempre i meno favoriti.

Assicurano che vede tutto, e la sua presenza non rimedia ad alcun male.

Dicono che è amico dell'ordine, e tutto, nei suoi dominii, è in preda alla confusione e al disordine.

Fa tutto secondo il suo volere, e di rado i fatti corrispondono ai suoi progetti.

Si adira molto di essere offeso, e tuttavia mette ognuno in condizione di offenderlo.

Ammirano la sua sapienza, la sua perfezione, che si rivela nelle sue opere; eppure le sue opere, piene d'imperfezioni, sono di breve durata.

È continuamente occupato a fare, a disfare, poi a riparare quel che ha fatto, senza riuscire mai ad essere contento del suo lavoro.

In tutte le sue imprese non si propone che la propria gloria; ma non riesce affatto a raggiungerla.

Non lavora che per il benessere dei propri sudditi; e i suoi sudditi, in maggioranza, sono privi del necessario.

Coloro che, a quanto pare, egli favorisce sono generalmente i meno soddisfatti della propria condizione: li vediamo quasi tutti perpetuamente in rivolta contro un signore di cui non cessano di ammirare la grandezza, di vantare la saggezza, di adorare la bontà, di temere la giustizia, di riverire gli ordini ai quali non obbediscono mai.

Questo impero è il mondo;

il monarca è Dio;

i suoi ministri sono i preti;

i suoi sudditi sono gli uomini.


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Indice

APPENDICE 

Voltaire

OSSERVAZIONI SU «IL BUON SENSO», OVVERO IDEE NATURALI CONTRAPPOSTE ALLE IDEE SOPRANNATURALI