Caro maschio antiabortista...
...che, nel tuo delirio morale pensi di poter giudicare e decidere, ergendoti
a tribunale della vita chi possa o non possa abortire.
Io ti auguro di svegliarti domattina con l'utero.
Premetto che anche una persona intelligente puo' essere condizionata dal
"pensiero normalizzato" o , piu' banalmente dal "luogo comune".
Una società in cui la gente ragiona per luoghi comuni è piu' facilmente
condizionabile e controllabile. Ecco perche una serie di poteri piu' o meno
occulti vogliono che si continui a ragionare in maniera ideologica seguendo
meccanismi psichici che non portano alla reale conoscenza delle cose.
Il tema che hai sollevato, caro Attivista Antiabortista, è un tema importante e
va a toccare la coscienza di ognuno di noi Uomini e Donne...solo che....oltre
alla coscienza le Donne hanno in gioco anche la loro fisicità e la loro
esistenza.
Tutto accade "DENTRO DI LORO"
Ecco il perchè del paradosso del risveglio con l'utero.
Fra i tanti luoghi comuni che il tuo "ragionamento" evidenzia c'è il piu'
odioso.
Quello che porta un essere umano a pensare di poter applicale le proprie
categorie morali ad un altro essere umano.
Ecco che il sonno della ragione genera il mostro del tribunale dell'inquisizione
abortista dove gente con i TUOI principi morali autorizza o non autorizza un
determinato comportamento.
Sottolineo la questione morale.
Io non sono cattolico. Il mio pensiero religioso si avvicina al pensiero del
buddha. Capirai quindi che hai a che fare con uno che crede nel continuum delle
esistenze. Per quanto mi concerne io credo che la vita vada rispettata anche in
potenza e durante la mia vita ho fatto in modo di non dover mai ricorrere alla
pratica dell'aborto e , personalmente spero di non dover mai affrontare un
evento che ritengo drammatico.
Drammatico lo è.
Pone una persona davanti al mistero della vita e dell'esistenza.
Davanti alle questioni ETICHE, soprattuto se vanno ad incidere profondamente
sulla vita di chi le deve affrontare si devono affrontare temi importanti come,
per citarne solo uno, il concetto di LIBERO ARBITRIO.
La stessa religione cattolica parla di LIBRO ARBITRIO.
Significa che l'uomo, o meglio, la Donna in questo caso (perchè è dentro di Lei
e non dentro di te che succede tutto) LA DONNA, dicevo deve decidere. Risponderà
solo davanti alla sua coscienza e , se credente, davanti al suo Dio delle sue
azioni.
Seguendo il tuo ragionamento si è portati , per logica conseguenza, a
giustificare anche altre limitazioni di libertà in nome di una fede.
Non vi sarebbe ragione di negare ad un qualsiasi credo religioso di influire con
leggi positive sulla vita dei cittadini.
Sarebbe un ritorno al medioevo e una legittimazione alla parte peggiore
dell'Islam, quella che relega la donna in una posizione subalterna rispetto
all'uomo che puo' disporre del suo corpo fino alle estreme conseguenze di negare
diritti fondamentali.
Ti invito a ragionare in maniera piu' profonda e a non ergerti a giudice di
nulla.
Cerca di capire ..non di giudicare.
Davanti all'aborto una donna è sola.
E' sola davanti al mistero dell'esistenza e della vita.
Solo a Lei spetta la decisione.
Solo sua è la responsabilità di questa scelta.
Quello che la società o il maschio puo' fare è solo dirle "Io ti sono vicino e
ti aiuterò a crescere il tuo bambino"
Ma, salvo rare eccezzioni, mi sembra che le energie dei moralisti antiabortisti
non vadano oltre la negazione e il giudizio.
Quanto a compassione e condivisione dell'altrui sofferenza...la strada da fare è
ancora molta.