Fonte: http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200501030905181090/20050102155133212420_ass.html
(Commenti e grafica aggiunti da nickdorazio)
TERREMOTI: PAPA, ABBIATE SPERANZA, DIO NON CI ABBANDONA
CITTA' DEL VATICANO, 2 GEN - 2005
La catastrofe del sudest asiatico ha profondamente colpito Giovanni Paolo II: dopo le preghiere, fatte piu' volte nei giorni scorsi e anche nella notte di capodanno, e gli aiuti concreti gia' inviati, oggi all'angelus della prima domenica del 2005 ha ricordato al mondo che bisogna avere speranza, perche' anche nelle ''prove piu' difficili e dolorose'', coma la calamita' del maremoto ''Dio non ci abbandona mai''.
Una parola di ''speranza in un mondo migliore'', che si basa sul fatto che Cristo e' venuto sulla terra a condividere la ''nostra esistenza'', la ''nostra sorte'' ha voluto ribadire il papa, aggiungendo queste due parole fuori dal testo previsto. ( Il Dio della Croce...ma....non era lo stesso Dio del Diluvio Universale? ...meditate gente ...meditate)
Ma quel ''Dio non ci abbandona mai'' e' anche una parola di chiarimento per i tanti che si sono interrogati, e continuano a farlo, in questi giorni sul senso della catastrofe, sul perche' di tanta sofferenza che colpisce in particolare i piu' poveri, i piu' inermi, e soprattutto i bambini. (Bella domanda...ma..le risposte?)
L'anziano pontefice non e' entrato in una disquisizione teologica sul male, ma con semplicita' e decisione ha sottolineato che la fede ci insegna che ''anche nelle prove piu' difficili e dolorose, come nelle ''calamita' che hanno colpito nei giorni scorsi il sudest asiatico, Dio non ci abbandona mai: nel mistero del Natale e' venuto a condividere la nostra esistenza'', la ''nostra sorte''.( Dio non ci abbandona mai...sarebbe come dire che la polizia veglia sempre su di noi e intanto ci svaligiano la casa e ci stuprano la moglie sotto gli occhi, sempre presenti e vigili, delle forze dell'ordine che non fanno nulla per impedirlo...grazie...fa lo stesso)
Parlando ad una piazza San Pietro affollata da migliaia di romani e turisti, Giovanni Paolo II ha ricordato le parole del vangelo: il ''Verbo di Dio e' la sapienza eterna, che opera nel cosmo e nella storia; sapienza che nel mistero dell'incarnazione'' di Gesu' si e' ''rivelata pienamente, per instaurare un regno di vita, di amore e di pace''. ( Grazie a Gesu' per il sacrificio...ma....mi sembra che, a giudicar dagli effetti - morte , odio diffuso e guerra imperanti nel bel pianeta - il bel gesto non sia stato poi molto efficace...)
Il ''bambino di Betlemme e' colui che, alla vigilia della sua morte redentrice, ci lascera' il comandamento di amarci gli uni gli altri come lui ci ha amato. E' l'attuazione concreta di questo 'suo' comandamento'' che Cristo ''fa sentire la sua presenza''.
''Questo messaggio evangelico - ha concluso il papa - da' fondamento alla speranza di un mondo migliore a condizione che camminiamo nel 'suo' amore. All'inizio di un nuovo anno, ci aiuti la Madre del Signore a fare nostro questo programma di vita''.(La Mamma č sempre la Mamma)
Sono in molti gli uomini di chiesa che in questi giorni si sono interrogati sul tema del ''perche'''.
...Sentiamo le loro "Brillanti" risposte...P.S.: anche le loro facce aiutano a capire....
Mons. Aleixo Dias, vescovo di Port Blair, capitale nelle isole Andamane, si e' chiesto il senso di tutto questo: ''Le nostre chiese, i conventi, le scuole sono andati completamente distrutti. Grazie all'aiuto di Dio negli ultimi 20 anni, da quando sono diventato il primo vescovo di questa nuova diocesi, sono state costruire nuove parrocchie, conventi, case di accoglienze e scuole: ora, vedendo tutte queste opere distrutte, mi chiedo quale messaggio il Signore stia dando a me e a noi''.
E risponde: ''Mi inchino davanti a Dio e dico: Sia fatta la tua volonta'''.
''Dio forse ha voluto mettere alla prova la nostra capacita' di essere solidali''. (...e servivano 140.000 morti?)
Cosi' il card. Renato Raffaele Martino, presidente del pontificio consiglio Giustizia e Pace ha risposto al Corriere della Sera:
''Dinanzi a tragedie di questa dimensione, l'umanita' sperimenta la sua impotenza. Ma anche l'uomo di fede si trova nudo di fronte al mistero.
Ti interroghi, domandi a Dio, ma infine devi accettare il mistero della sofferenza che fa parte del mistero della croce''.
( Caro Cardinale "Martino Mistero" Che sia stata una prove generale del diluvio universale? ..Mah..Mistero..Boh..Chissā..Bella risposta. Almeno, l'ultima volta che Dio decise di allagare la terra se ne assunse la responsabilitā )
Per il teologo Bruno Forte, imputare a Dio le ''vittime innocenti'' come quelle del terremoto in Asia e' un ''ragionamento falso''.
Mons. Forte, della commissione teologica internazionale del Vaticano, che tra l'altro ha tenuto le meditazioni per il Papa e la curia durante il ritiro della scorsa Quaresima ha detto che ''davanti al dolore innocente, colui che viene chiamato in causa dalla ragione umana e' il Dio che l'avrebbe permesso, perche', si dice, se questo Dio e' onnipotente, allora e' cattivo; se, invece, non puo' far altro che tollerare quello che succede, e' impotente, non e' Dio.
In realta', e' questo ragionamento che e' falso, perche' proietta su Dio le misure dell'uomo, la nostra concezione di Dio''.
E..Bravo (anzi..Forte!) il mio Teologo..hai ragione tu.
Il ragionamento č "Falso".
Come tutti i ragionamenti su Dio.
Tutti.
Proprio Tutti.
Anche i vostri.
Bravi Preti!
Spiegatelo a Loro, il vostro Dio misericordioso, il vostro Dio Amore, Il Dio Padre Onnipotente, il Dio che non vi abbandona mai.
Spiegatelo a Loro